giovedì 5 settembre 2013

poter sceglire tra analogico e digitale in protesi clinica


Intervista  ai Protagonisti del Dental Forum



      Cesare Robello laurea  in Medicina e Chirurgia a Genova   Specialista 





 in    Odontoiatria   Protresi Dentale presso lo stesso Ateneo. 
  E’ socio attivo dell’Accademia Italiana di Conservativa, del Gruppo di Studio Italiano R.V.Tucker, Socio Effettivo degli Amici di Brugg, e dell’ American Academy of  Restorative Dentistry.  Lebero professionista  a  Genova.



1)    Cesare Ritieni che la protesi moderna deve partire da una impronta digitale?

 Il termine  " deve " mi sembra  ancora  troppo assolutistico. Sotto il termine protesi esistono trattamenti molto diversi tra loro, dalla corona singola su dente naturale o impianto fino ai casi complessi anche questi su elementi naturali e impianti. Sicuramente, per risolvere queste casistiche, e' giunto il momento di poter scegliere tra un' impronta tradizionale e quella digitale.  Non necessariamente il flusso di lavoro che parte  analogico  o viceversa  deve continuare in tutti i passaggi cosi'.  Ogni singolo step  effettuato in studio o in laboratorio puo' essere eseguito in  modalità analogica o digitale. E questo puo' avvenire anche nell' ambito dello stesso caso.

 2  Ad oggi i risultati clinici ottenuti con una impronta digitale sono sovrapponibili a quelli ottenuti con la metodica classica?

 Laddove si e' scelta l' impronta digitale direi che oggi il risultato si possa considerare sovrapponibile,  fermo restando che l' operatore ha il dovere di fare una buona impronta sia in un modo che nell' altro superando  tutte le difficolta' del caso.

 
3 Per uno studio  o un  laboratorio,  i tempi sono maturi per migrare  verso la tecnologia digitale?


 Il laboratorio a mio avviso e' quello che maggiormente deve essere attento a queste nuove tecnologie e dalle quali  dipendera' sempre di piu'. 


davis cussotto
presidente ANDI Asti


saremo in diretta streaming su   "ildentale.it"
locandina  dell' evento  su ANDI Piemonte




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