venerdì 11 ottobre 2013

Dentisti in Congresso ad UNIAstiSS

L’evoluzione della professione del Dentista e dell’ Odontotecnico passa,  anche in tempi di crisi, per le nuove tecnologie.
Questo quanto emerso   ad UNIAstiSS     al termine  dei lavori  della terza edizione del Dental Forum  ha cui hanno partecipato  120 operatori del comparto dentale (dentisti, odontotecnici, dealer, aziende e stampa di settore), ed è stato seguito in diretta streaming in tutto il paese. Tema del meeting quest’anno  le Nuove Tecnologie: riflessi clinici, gestionali e comunicativi, nello studio dentistico e nel laboratorio odontotecnico.   Non solo  relazioni scientifiche, ma anche una piccola  esposizione merceologica con le ultime novità del settore a cui hanno aderito 8 Aziende Leader di mercato e partner del meeting.




L’era digitale è entrata nel settore economico del dentale, ecco alcuni esempi. Le radiografie digitali espongono i  pazienti a una dose di raggi sempre minore e hanno impatto ambientale “zero” poiché non producono liquidi di sviluppo da smaltire.  L’informatizzazione degli studi   rende più efficiente il processo di cure riducendo i costi La  metodica   CAD -  CAM  (Computer Aided Design-     Computer-Aided Manufacturing) consente di realizzare manufatti protesici  (i ponti o le dentiere) che vengono “disegnati”  al compiuter e realizzati con delle fresatrici o con stampanti tridimensionali;   questo  consente l’utilizzo di materiali nuovi , per  protesi più estetiche, durature e a  costi contenuti.  La nuova frontiera  è la scansione diretta delle arcate dentali con l’utilizzo di  una piccola telecamera da introdurre in bocca per poter superare la presa dell’ impronta con i materiali tradizionali.
 Il Dental Forum nasce  tre anni fa  dalla collaborazione tra la sezione ANDI Asti (Associazione Nazionale Dentisti Italiani)  di Asti ,  lo  SNO (Sindacato Nazionale Odontotecnici)-CNA    “ildentale.it” la rivista di settore on line,  più diffusa  nel paese, che ha la sua redazione proprio ad Asti. 



Davis Cussotto
Presidente ANDI  ASTI

risultati del survey tra i partecipanti

L'evoluzione della professione del Dentista e dell' Odontotecnico passa attraverso le nuove tecnologie, anche nei momenti di crisi.


Questo quanto emerso   ad UNI Asti Studi Superiori    al termine  dei lavori  della terza edizione del Dental Forum, sabato 5 ottobre, ha cui hanno partecipato  120 operatori del comparto dentale (dentisti, odontotecnici, dealer, aziende e stampa di settore)  più  500 accessi allo streaming video. Tema del meeting quest’anno  le Nuove Tecnologie: riflessi clinici, gestionali e comunicativi, nello studio dentistico e nel laboratorio odontotecnico. 



Roberto Scotti (Università di Bologna)  ha ribadito che siamo  in piena era digitale, e il CAD CAM (Computer Aided Design-     Computer-Aided Manufacturing) rappresenta la  migliore soluzione per  la  realizzazione di un manufatto protesico. L’impronta  digitale in vitro ha oggi raggiunto  elevata qualità e ripetibilità del dettaglio. Sono  eliminati i cofattori condizionanti il risultato nell’ impronta tradizionale  quali la scelta dei materiali,  la loro lavorazione e le variabili legate al fattore umano. Per valutare i  risultati clinici  stiamo eseguendo studi  longitudinali che già  attestano  la durata delle riabilitazioni in vivo.  Cesare Robello (libero professionista di Genova) ha evidenziato che le procedure restaurative, se eseguite utilizzando le tecnologie digitali, permettono di ottenere risultati predicibili e costanti  e  rendono più efficace la comunicazione con il paziente.


Dopo la parte  clinica, la tavola rotonda  che  ha coinvolto  Gianfranco Prada Presidente ANDI, Roberto Callioni coordinatore del Centro Studi ANDI, Erika Leonardi (consulente e formatrice, esperta di gestione dei servizi,   e scrittrice), Josi Venturini (imprenditore della Nobilmetal)  e Franco Capelli (Direttore Marketing di Sirona Italy)   Il   Trend all’ utilizzo delle nuove tecnologie  negli studi è in forte crescita nonostante il periodo critico in cui viviamo. Innovare vuol dire  offrire un servizio migliore e restare più competitivi sul mercato per  essere pronti a ripartire  quando usciremo dal tunnel della recessione. Gli investimenti in nuove Tecnologie dei dentisti  Italiani sono allineati a quelli delle altre nazioni europee nonostante il Nostro Pese sia penalizzato da  regimi fiscali più sfavorevoli.
I risultati  del survey tra i partecipanti al forum realizzato da BLULAB, sono molto incoraggianti: i temi scelti  sono stati molto apprezzati. Ottimo gradimento ha avuto il format della tavola rotonda  coordinata da Norberto Maccagno   (Direttore di odontoiatria33),  in cui si  sono messe a  confronto le posizioni degli esperti con quelle del pubblico in sala. I video della registrazione del Dental Forum sono in via di pubblicazione sulla rivista web  Odontoiatria33



Davis Cussotto

mercoledì 2 ottobre 2013

comunicato stampa DENTAL FORUM






Sabato 5 Ottobre 2013 dalle 9 alle 13.00 a UNIAstiSS si terrà la terza edizione del Dental Forum evento culturale di rilievo Nazionale aperto agli operatori del comparto dentale (dentisti, odontotecnici, dealer, aziende e stampa del settore). Tema del meeting quest’anno  le Nuove Tecnologie: riflessi clinici, gestionali e comunicativi, nello studio dentistico e nel laboratorio odontotecnico. L’era digitale è entrata nel settore economico del dentale, ecco alcuni esempi. Le radiografie digitali espongono i  pazienti a una dose di raggi sempre minore e hanno impatto ambientale “zero” poiché non producono liquidi di sviluppo da smaltire.  L’informatizzazione degli studi   rende più efficiente il processo di cure riducendo i costi .  La  metodica   CAD -  CAM  (Computer Aided Design-     Computer-Aided Manufacturing) consente di realizzare manufatti protesici  (i ponti o le dentiere) che vengono “disegnati”  al compiuter e realizzati con delle fresatrici o con stampanti tridimensionali;   questo  consente l’utilizzo di materiali nuovi , per  protesi più estetiche, durature e a  costi contenuti.  La nuova frontiera  è la scansione diretta delle arcate dentali con l’utilizzo di  una piccola telecamera da introdurre in bocca per poter superare la presa dell’ impronta con i materiali tradizionali.


una immagine della passata edizione del DF

 Il Dental Forum ha una notevole sinergia con il nostro territorio,  nasce  tre anni fa  dalla collaborazione tra la sezione ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani)  di Asti ,  lo  SNO (Sindacato Nazionale Odontotecnici)-CNA   e  “ildentale.it” la rivista di settore on line,  più diffusa  nel paese, che ha la sua redazione proprio ad Asti.  Partner dell’ evento due aziende del nostro territorio: ASTIDENTAL uno dei più grandi dealer dentali (rivenditori di articoli del settore) che copre  con la rete commerciale  tutto il Paese.  NOBILMETAL  azienda storica di Villafranca d’Asti che investe molto in ricerca e sviluppo nel campo delle  nuove tecnologie  digitali (scanner, fresatrici e stampanti 3D da laboratorio) e opera sul mercato globale.

Il Dental Forum fin dalla prima edizione si è distinto per la  qualità dei relatori invitati a parlare.
E’ intenzione degli organizzatori  farlo diventare un appuntamento fisso per  Asti il primo sabato di ottobre, una piccola risorsa per richiamare pubblico nella nostra Città.

Le interviste ai relatori del  2013  sono  sul blog
la locandina su: ANDI Piemonte
L’evento sarà in diretta streaming  sulla rivista il dentale
Foto di repertorio dell’edizione precedente (6 ottobre 2012 in sala Pastrone)  ANDI Asti

Davis Cussotto
Presidente ANDI  ASTI












venerdì 27 settembre 2013

Avviamento di un gestionale di Pino Pampararo

Pubblichiamo il contributo di  Pino Pampararo,  programmatore ed esperto di Software gestionale in campo odontoiatrico



Adottare un gestionale è sicuramente molto utile e conveniente per migliorare il lavoro all’interno dello studio odontoiatrico. Per  la sua buona riuscita bisogna porre un’attenzione particolare al il suo avviamento, perché questa fase può creare problemi, perdite di tempo e costi che possono addirittura superare la spesa iniziale.
L’introduzione un nuovo software coinvolge tutti i collaboratori dello studio, anche quelli meno predisposti verso le tecnologie informatiche. Però l’uso dei computer è solo parte del problema, infatti più o meno le stesse difficoltà si presentano anche nella migrazione da un gestionale ad un altro più nuovo.






L’avviamento sarà più semplice se si è impostato bene tutto il progetto. Bisogna scegliere un buon gestionale, ben disegnato, facile da usare e installarlo su un hardware adeguato. E’ importante disporre in modo corretto le postazioni di lavoro, il server e gli altri dispositivi. La regola fondamentale dice che il gestionale deve adeguarsi allo studio e non viceversa. Il software deve essere organizzato in moduli, così che si possa iniziare gradatamente, un modulo per volta in modo che gli utenti possano assimilare correttamente le modalità di utilizzo, prima di passare al successivo. Analogamente, bisogna assicurarsi la presenza di informatici esperti, tecnicamente preparati ma che soprattutto conoscano bene le problematiche di uno studio odontoiatrico ed è fondamentale che siano disponibili a seguire personalmente ogni fase dell’attività di avviamento. Il “training on the job” è la modalità più efficace di addestramento, in quanto permette di vedere applicate direttamente sul campo le pratiche caratteristiche dello studio.
In un ambiente di lavoro i cambiamenti difficilmente sono bene accetti, vengono spesso visti con diffidenza. E’ necessario affrontare subito l’argomento con il personale e rassicurarlo: “Alla fine non ci saranno grosse novità avremo solo uno strumento che ci permetterà di lavorare meglio…”. Fondamentale è condividere gli obiettivi prima di iniziare l’attività. Durante il percorso di avviamento  le riunioni periodiche  col personale saranno un’occasione per appoggiare la transizione, senza però trascurare le osservazioni che possono migliorare l’attività, incoraggiando chi partecipa con idee costruttive alla realizzazione del piano. L’avviamento  di un nuovo software necessita di tempo per impararne l’utilizzo , per inserire tutti i dati e per capire come gestire tutte le particolarità dello studio. Oltretutto ,visto che la vita normale dello studio non si ferma, è richiesto al personale un impegno maggiore che va riconosciuto e motivato: “Inserire tutti i dati dei pazienti è un lavoro noioso e faticoso, ma poi potremo eliminare tutte queste cartelle cartacee…”.

All’interno dello studio ci sono dinamiche tra i collaboratori, che si sono sedimentate nel tempo. Una novità come l’adozione di un gestionale può  essere una buona occasione per eliminare certe dinamiche non volute, però bisogna fare attenzione perché può anche creare delle situazioni dannose. L’introduzione di nuove tecnologie generalmente favorisce gli individui più giovani, più flessibili e ben disposti a questo tipo di novità. Tuttavia bisogna fare in modo che questi cambiamenti non  sfavoriscano le  assistenti con più anni di esperienza : anche se meno pronte al cambiamento , queste godono del favore e della confidenza   dei pazienti che conoscono da tanti anni e con la loro esperienza trasmettono un immagine positiva dello studio. 


Pino Pampararo
g.pampararo@gmail.com


il Presidente UNIDI Gianfranco BERRUTTI: nel 2012 venduti più radiologici digitali in Italia che in Germania

Le interviste ai protagonisti del Dental Forum



1)   Gianfranco,   l' Industria  Dentale  Italiana, da sempre all’ avanguardia ,   è ben rappresentata  nel   settore delle nuove tecnologie digitali per studio e laboratorio?

Assolutamente. L’industria italiana è apprezzata anche e soprattutto nel settore delle nuove tecnologie dove, per alcuni settori, ha fatto scuola. Questo grazie ai continui investimenti nella ricerca e nella produzione di qualità.
L’odontoiatria è una professione giovane ed in continua evoluzione e l’industria italiana, come l’industria mondiale delle settore, sta guidando questi cambiamenti che, voglio ricordare, hanno come fine quello di migliorare la qualità delle cure ed ampliare le possibilità riabilitative in funzione della salute di pazienti.
Per fare solo un esempio si pensi ai cambiamenti radicali nelle possibilità di cura data dagli impianti endo-ossei.



2)        Gli studi e i laboratori Italiani  in fatto di nuove tecnologie sono allineati alla media degli altri paesi europei o  c’è ancora  per UNIDI  possibilità di crescita nel mercato interno?

La qualità dell’odontoiatria e dell’odontotecnica italiana non è in discussione e non a caso i nostri ricercatori sono tra i più apprezzati al mondo. Il nostro rapporto che annualmente presentiamo a Rimini ogni anno sull’andamento del mercato conferma che i dentisti e gli odontotecnici italiani utilizzano più materiali di qualità rispetto a quelli utilizzati dai loro colleghi europei. La crisi economia ed un sistema fiscale che non premia gli investimenti, soprattutto dei liberi professionisti, penalizza certamente il diffondersi non solo delle nuove tecnologia ma anche del naturale rinnovamento di attrezzature e arredi. Nonostante questo il mercato delle nuove tecnologie in Italia è buono. Secondo i dati FIDE l’Italia è il paese europeo con il maggior numero di radiografici digitali venduti: 7500 quelli venduti nel nostro Paese nel solo 2012 contro i 3.650 venduti in Germania.

3)        Compatibilmente  con   la situazione economica, UNIDI  ha preso iniziative per favorire la vendita del made in Italy  nel nostro paese e agevolare il credito  agli studi e ai laboratori vostri clienti finali?

Come UNIDI continuano a richiedere al Governo di estendere ai liberi professionisti lo stesso regime fiscale e gli incentivi per l’acquisto di attrezzature definito per le imprese. Questo è stata una delle richieste avanzate al On. Lorenzin incontrata a febbraio nella manifestazione a sostengo del settore organizzata dal Tavolo del Dentale a Roma. Invece come associazione degli industriali del settore dentale non possiamo intervenire sulle scelte commerciali dei dealer, coloro che hanno rapporti con dentisti e laboratori, in merito al credito. Comunque mi sembra che oggi il credito non sia il problema dei mancati investimenti da parte dei dentisti e laboratori, il vero problema è la mancanza di pazienti e su questo aspetto tutte le forze che rappresentano il settore dentale devono fare fronte comune e lavorare insieme. UNIDI su questo aspetto è ben presente e disponibile a mettere in campo le forze necessarie.


twitter@daviscussotto


mercoledì 25 settembre 2013

come cambia il lavoro dell' odontotecnico

Intervista  a Franco Schipani*



1  Franco  ritieni che la protesi moderna deve partire da una impronta digitale?

Osservando il continuo sviluppo della tecnologia nel nostro settore , direi che l'impronta digitale entro poco tempo sara' integrata nelle dinamiche di lavoro presso quegli studi , e laboratori che non hanno paura di farsi travolgere dal progresso. Tuttavia si rende necessario non fare passare il messaggio che attraverso una macchina , e nella fattispecie una telecamera intraorale da impronta , tutto sia piu' semplice , occorre essere consapevoli che come tutti i nuovi metodi , bisognera' passare attraverso una curva di apprendimento che sicuramente potra' risultare anche ostica per alcuni , in definitiva bisogna essere aperti verso il continuo sviluppo e la ricerca .



2  Ad oggi i risultati clinici ottenuti con una impronta digitale sono sovrapponibili a quelli ottenuti con la metodica classica?

I nuovi scanner intraorali iniziano  a farci vedere risultati interessanti , ed il loro campo di impiego ritengo essere la protesi su impianti .  Ancora pero' dire che sia sovrapponibile ai metodi classici di presa dell'impronta mi sembra un po' azzardato , nelle arcate si trovano ancora distorsioni importanti. Ma nei lavori di routine , piccole travate , quadranti , sicuramente i dati sono incoraggianti.

3 Per un laboratorio,  i tempi sono maturi per migrare  verso la tecnologia digitale?

Credo che dire che il digitale sia il futuro per il laboratorio odontotecnico sia ormai assolutamente superfluo, io ritengo che il presente gia' passa attraverso l'uso di software  che rendono il nostro lavoro decisamente piu' tecnico , chi ancora non crede nella tecnologia , temo che rimanga al palo , e considerando la difficolta' dei tempi in cui viviamo, direi che segnare il passo ora sia decisamente deleterio per quei laboratori che ancora si affidano alle tecniche classiche  faticando secondo me a soddisfare le nuove esigenze legate ad un servizio piu' efficiente e legato anche a quei nuovi materiali entrati prepotentemente nella quotidianita' grazie al CAD CAM.

*Franco Schipani
odontotecnico  titolare del laboratorio Sundent di Cesena  dal 1991.Allievo  di Uve Ziescthe  ed esperto  nella tecnica di passivazione Cresco System.
Esperto di CAD CAM ,   è tutor per l’utilizzo del software 3Shape.ed Exocad.
Socio  A.I.F.O  e  G.O.I.  Relatore in svariati eventi Italia e all’ estero.
Capo gruppo dei consulenti del progetto Nobil Metal-Sinergia.


lunedì 23 settembre 2013

da "ildentale.it" intervista a Franco Capelli direttore marketing di Sirona Italy

1) Dr Capelli, Sirona  nasce nel 2004 e ben presto è diventata il colosso mondiale   del “settore dentale” . Perché  questo  rapporto speciale con il nostro  Paese  e la scelta di operare  con una  Azienda autonoma, Sirona Italy?

Innanzitutto una precisazione: con la quotazione al listino Nasdaq di New York, avvenuta nel 2006, Sirona ha dato un nuovo impulso verso una connotazione “global”. La storia di Sirona, invece, inizia da molto prima, in quanto trae le proprie origini dal mondo Siemens, nascendo come brand indipendente nel 1997 con un’azione di spin-off del reparto che già allora si occupava esclusivamente di equipment dentale.     
Il mercato italiano è sempre stato di primaria importanza, prima per Siemens e successivamente per Sirona: la presenza di un numero elevato di professionisti con una qualità media molto alta ha determinato una richiesta significativa di apparecchiature innovative e di prestigio, segmento nel quale Sirona è leader. Oggi, il mondo dentale italiano continua ad esprimere queste caratteristiche, pur scontando un deficit significativo nell’introduzione di nuove tecnologie, in particolare quelle con una forte componente di utilizzo di software. Queste tecnologie richiedono un servizio adeguato in tema di formazione ed istruzione all’uso, da qui deriva la scelta di intervenire nel mercato italiano con un’azienda figlia, in grado di essere a fianco dei dentisti italiani in tutte fasi di scelta dei propri investimenti: a partire da prima dell’acquisto, per poter provare e testare in anticipo la corrispondenza di quanto offerto rispetto alle proprie esigenze, fino a dopo di esso, per essere certi di avere a disposizione un percorso di affiancamento all’utilizzo pratico.       
Questa mission è anche alla base la scelta di aprire filiali nelle principali aree del Paese:  Sirona, infatti, è presente con una propria sede a Verona (Headquarter), a Roma e fra pochi giorni anche a Milano. Inoltre, nel prossimo futuro prevediamo di aprire almeno altre due filiali in altrettante zone strategiche del territorio nazionale.



2) Quale è l'incidenza delle nuove tecnologie nello studio e nel laboratorio odontotecnico? Con quale tipologia di studio e laboratorio vi rapportate?

Innanzitutto, dobbiamo accordarci su cosa si intende per “nuove tecnologie”. Per semplificare, potremmo definire “nuova tecnologia” tutto ciò che richiede l’utilizzo di un software per compiere un’azione che a sua volta rende possibile un’applicazione pratica aggiuntiva rispetto alla consuetudine. Per chiarire il concetto, possiamo pensare alla radiografia digitale: l’acquisizione di un’immagine Rx mediante un sensore porta all’archiviazione automatica dell’immagine, senza rischi di dimenticanze da parte dell’operatore, con un chiaro vantaggio rispetto alla prassi tradizionale. In questo senso, il grado di incidenza delle nuove tecnologie è variabile in funzione delle scelte operate nelle singole realtà e può diventare molto alta, al punto da modificare radicalmente i protocolli operativi e, di conseguenza, l’organizzazione del lavoro. Pensiamo, per esempio, a quei laboratori odontotecnici che hanno deciso di passare totalmente al “digitale”, lasciando fuori dalla porta fonditrici, forni di preriscaldo e qualche volta persino le squadramodelli.
In questo senso, noi di Sirona ci rapportiamo con ogni tipo di Studio e Laboratorio, con un unico presupposto: che queste realtà abbiano la disponibilità a modificare una parte piccola o grande delle proprie consuetudini lavorative.           

3) Apparecchi come il vostro Cerec hanno creato uno scontro con le associazioni di odontotecnici che rivendicano l'esclusività della realizzazione della protesi anche in digitale per il timore di perdere una parte del lavoro. Timori fondati?

Penso che i timori possano essere fondati solo se e quando le persone vogliono “fermare il tempo”. Ogni momento storico offre opportunità diverse che talvolta si aggiungono a quelle precedenti, mentre altre volte le sostituiscono. Basti pensare a quando i progetti dei palazzi si facevano al tecnigrafo, disegnando con penne a china su innumerevoli fogli traslucidi: per ogni modifica si doveva grattare la china con il rischio di rifare tutto da capo. Certamente oggi non si è interrotta la costruzione di palazzi! Anzi, grazie ai progetti virtuali mediante software, si riesce a progettarli meglio e con maggior creatività  Sono spariti, quindi, i disegnatori? Alcuni si; altri hanno cambiato strumenti e hanno continuato a disegnare.
CEREC ha avuto il merito e l’onere di introdurre la tecnica CAD CAM nell’ambiente dentale e rappresenta un nuovo modo di risolvere i problemi dei pazienti. Un modo particolarmente efficiente e ricco di prospettive anche per il mondo odontotecnico. È chiaro, però, che anche in questo caso il prezzo da pagare è la necessità di cambiare il proprio approccio professionale, cercando di acquisire nuove competenze e strumenti da mettere a disposizione dei clinici. Molti odontotecnici hanno già iniziato un cammino in questo senso: basta leggere l’editoriale pubblicato in questi giorni dal Presidente di ANTLO, una delle organizzazioni più rappresentative degli odontotecnici, che stimola i propri colleghi ad alzare lo sguardo dal proprio banco di lavoro per individuare nuove prospettive.

4) Non pensa che la possibilità per il dentista di inviare il file dell'impronta digitale ad un centro di fresaggio gestito non necessariamente da un odontotecnico rivoluzioni gli equilibri, già deboli, nella filiera dentale? In protesi fissa l'odontotecnico sarà solo più quello che ceramizza mentre le strutture saranno realizzate dai grossi centri di fresaggio?

Certo, questo è senza dubbio un rischio presente: se l’unico obiettivo è l’abbassamento dei costi di produzione dei manufatti, i centri di fresaggio assumeranno un atteggiamento speculativo a scapito della qualità e, di conseguenza, l’odontotecnico sarà in balìa di un processo produttivo sul quale non potrà esercitare nessun controllo.
Per questo motivo, Sirona ha da sempre impostato la propria strategia assegnando un ruolo primario all’odontotecnico, offrendo sistemi che si adattano anche a piccoli laboratori e mettendoli così in condizione di entrare nel mondo digitale, calibrando gli investimenti in funzione delle proprie necessità. Siamo gli unici a permettere di progettare e produrre partendo da una licenza software del valore di poche centinaia di euro, per poi passare anche gradualmente all’acquisto di Milling Center perfettamente in grado di integrarsi, per caratteristiche e costo, in laboratori di  ogni dimensione.           
Anche la nostra proposta di impronta ottica pone il laboratorio odontotecnico al centro dell’operatività: i file generati dai sistemi Sirona non vengono indirizzati a un ente centrale o addirittura a un Milling Center; al contrario, vengono messi direttamente a disposizione di un network di odontotecnici attraverso il portale gratuito “SironaConnect”. 
Purtroppo, alcuni odontotecnici si fermano alla malposta critica verso Sirona in ambito CEREC, senza vedere che la nostra strategia tiene ampiamente conto degli interessi della loro categoria. 
 
 
5) Le nuove tecnologie Cad Cam stanno rivoluzionando il modo di esercitare l'odontoiatria, una evoluzione irreversibile?     

Questo è un dato di fatto: la tecnologia CAD CAM è già entrata in modo diretto o indiretto nell’odontoiatria. Tutto il mondo delle metodiche metal free si avvale ampiamente delle tecniche CAD CAM e molti laboratori offrono lavori basati su produzioni CAM anche per strutture metalliche. A questo aggiungiamo naturalmente i sistemi CEREC, che stanno avendo una diffusione sempre maggiore perché permettono la soluzione diretta di molti casi nella conservativa e nella piccola protesi, con grande beneficio per i pazienti in termini di qualità e tempo. Dobbiamo sempre più prendere coscienza del fatto che sono proprio i pazienti che alla fine determinano il successo o l’insuccesso di una tecnologia ed è quindi a loro che deve essere indirizzata l’attenzione di tutti gli attori in gioco quando si valuta l’impatto di nuove prassi. 
Se poi a questo aggiungiamo le già possibili integrazioni fra i sistemi CAD CAM e quelli basati su radiologia 3D, otteniamo un quadro che non potrà essere cancellato ed andrà ad arricchirsi di sempre maggiori possibilità.

6) Quali sono le novità che nei prossimi anni arriveranno sul mercato? Scanner, orale e da laboratorio saranno tra pochi anni uno strumento d'uso comune in tutti i laboratori e studi dentistici italiani?


Noi ne siamo convinti: l’impronta ottica è la base sulla quale impostare i processi, è la trasformazione del modo di interpretare l’odontoiatria e di conseguenza l’odontotecnica. Del resto, il “problema dei problemi” è sempre stato quello di trasferire fra studio e laboratorio tutte le informazioni inerenti il paziente, ricordando a questo proposito la complessità dei protocolli per lo sviluppo e il montaggio di modelli sull’articolare individuale. L’impronta ottica e tutte le applicazioni software che ne derivano rendono possibile un annullamento delle distanze - non solo fisiche - fra studio e laboratorio. Pertanto, nei prossimi mesi ed anni vedremo un arricchimento delle potenzialità legate al concetto che noi chiamiamo “Paziente Virtuale”, ovvero un ambiente software nel quale sono presenti tutti gli elementi diagnostici e dinamici che permettono la simulazione prima virtuale e poi reale di una riabilitazione dentale.       
I vantaggi di queste possibilità oggi sono già evidenti e noi di Sirona stiamo mettendo in atto tutto quanto ci è possibile per renderle disponibili in ogni realtà operativa.

per gentile concessione de il "ildentale.it"